ALLERGIE STAGIONALI E ASMA: SE LE CONOSCI, LE EVITI (O CORRI AI RIPARI)
Sempre più diffuse in tutti i Paesi del mondo, allergie respiratorie e asma allergica sono disturbi seri e che vanno affrontati fin dalle prime avvisaglie in modo specifico, non soltanto per ridurre i disagi momentanei, ma anche per evitare che la situazione si complichi
Ecco come riconoscerli ed affrontarli nella maniera migliore.
Naso chiuso e gocciolante, occhi arrossati e umidi, prurito, continui attacchi di starnuti. Ma anche stanchezza, difficoltà di concentrazione e mal di testa, peggiorati da una cattiva qualità del sonno e dal dolore a causa dei sintomi respiratori. Per chi soffre di rinite allergica si tratta di un quadro ben noto e periodicamente sperimentato per diverse settimane o mesi l’anno, in corrispondenza dei periodi di diffusione degli allergeni più comuni, che siano essi i pollini oppure altre sostanze di origine naturale presenti nell’aria, o ancora composti che si concentrano in ambienti chiusi (casa, ufficio, aule scolastiche, palestre), o in specifici luoghi di lavoro (allevamenti, industria, ospedali…).
RINITE ALLERGICA E ASMA, UNA COPPIA QUASI INSEPARABILE
L’aumentata sensibilità delle vie respiratorie, in presenza di allergeni (pollini, polvere o altro), inizialmente si manifesta attraverso infiammazione degli occhi e raffreddore, ma con il tempo può estendersi ad altre zone dell’apparato respiratorio, compresi i bronchi. Quando succede, possono comparire manifestazioni asmatiche, che includono difficoltà a respirare (a causa della broncocostrizione), senso di oppressione al petto, difficoltà a parlare e tosse stizzosa; in aggiunta, a volte sono anche presenti rumori toracici come sibili e gemiti (provocati dallo spasmo bronchiale, cioè la contrazione anomala dei muscoli che avvolgono i bronchi). Che rinite allergica e asma siano correlate tra loro lo dimostra il fatto che una parte di chi soffre di rinite allergica presenta anche manifestazioni asmatiche e che la maggior parte degli asmatici soffre a propria volta di rinite allergica. In entrambi i casi, trattare la rinite allergica fin dalle prime manifestazioni è essenziale, non soltanto per migliorare la qualità di vita della persona interessata, ma anche per prevenire l’insorgenza secondaria di asma e ottimizzarne il trattamento in chi già ne soffre. La presenza di rinite allergica non trattata in una persona asmatica, infatti, impedisce la possibilità di tenere sotto controllo l’ostruzione dei bronchi caratteristica della malattia e fa lievitare quindi il rischio di attacchi asmatici più acuti. ragazzo con allergia.
LE SOSTANZE DA EVITARE CON CAUTELA
I principali fattori che causano le allergie respiratorie sono i pollini delle piante (in particolare le graminacee, l’ambrosia, l’assenzio, le urticacee, la betulla, l’ontano, il nocciolo, l’ulivo, il cipresso e il carpino) gli acari della polvere, le muffe (soprattutto candida, aspergillo, alternaria e cladosporium) e gli agenti allergici trasportati dagli animali domestici. Un noto allergene professionale -cioè tipicamente presente nei luoghi di lavoro- è il lattice naturale, utilizzato per confezionare presidi sanitari come guanti e cannule.
I pollini si diffondono nell’atmosfera in periodi dell’anno differenti in base al tipo di pianta, prevalentemente in primavera ed estate, ma variabili sia in relazione all’altitudine e alla latitudine del luogo di crescita sia al clima di quella certa annata. Le persone allergiche a uno o più pollini devono conoscere i periodi a maggior rischio e prendere opportune contromisure, terapeutiche ed attitudinali. A rischiare maggiormente di sviluppare allergie respiratorie e asma sono, in particolare, i figli di genitori allergici, le persone che soffrono o hanno sofferto di dermatite atopica oppure di altre forme allergiche, chi vive o svolge attività professionali in ambienti ad alta concentrazione di allergeni e i bambini nati da madri che fumavano durante il primo anno di vita del neonato. L’impatto negativo di fumo e inquinamento atmosferico rimane anche in età adulta, poiché entrambi, irritando l’apparato respiratorio, facilitano sensibilizzazioni e allergie.
Una volta individuata l’identità degli allergeni responsabili con l’aiuto degli specifici test (Prick e Rast), il metodo più semplice per non avere problemi respiratori è evitarne il contatto. In caso di allergie ai pollini, il primo consiglio è non frequentare ambienti a rischio durante i periodi di maggior diffusione (segnalati dal bollettino pollinico, reperibile su internet), mentre, se l’allergia respiratoria associata ad asma severa è causata da sostanze presenti nell’ambiente di lavoro, può essere necessario cambiare attività. Un secondo approccio preventivo prevede l’uso di farmaci prescritti dal medico capaci di evitare a monte lo scatenamento dell’allergia. I più usati ed efficaci sono i cromoni. Se insorge una crisi asmatica è invece necessario ricorrere ai broncodilatatori in spray da inalare, in base alle indicazioni del proprio medico curante.
LE TERAPIE IN COMMERCIO
Dietro consiglio del medico o del farmacista, per tenere a bada i sintomi della rinite allergica è possibile ricorrere a farmaci come gli antistaminici, disponibili sia in compresse sia sotto forma di spray nasali e colliri: le prime esercitano un’azione generalizzata, i secondi invece attenuano i sintomi a livello locale.
SUGGERIMENTI PRATICI PER GLI ALLERGICI
- Curare la pulizia della casa: eliminare quotidianamente la polvere con aspirapolvere dotati di filtri che trattengono gli allergeni e rimuovere ogni traccia di muffa da bagno e cucina.
- Areare i locali (soprattutto in camera da letto), preferibilmente al mattino, e tenere chiuse le finestre la sera, quando la concentrazione dei pollini nell’aria è più alta.
- Usare condizionatori d’aria, pulendoli spesso e sostituendo periodicamente i filtri.
- Programmare vacanze ed escursioni tenendo conto dei bollettini pollinici e scegliendo le aree meno a rischio (il mare, ad esempio).
- Evitare di restare a lungo all’aperto nel periodo di impollinazione delle piante a rischio, specie in giornate secche e ventose o in seguito forti temporali, o ancora dove l’erba è stata tagliata da poco.
- Non fumare e stare lontani da chi fuma.
- Evitare di tenere animali domestici oppure scegliere quelli meno “rischiosi”, come i pesci o le tartarughe.
- Lavarsi le mani spesso con acqua e sapone per eliminare gli allergeni raccolti dall’ambiente.
- Praticare attività fisica in ambienti non inquinati, nei periodi meno a rischio per gli allergeni e quando l’aria non è troppo fredda.